Dakota 20 il GPS per l'enduro

Ho acquistato il mio primo GPS nel 1998. Lo avevo comprato perché, avendo fatto un viaggio in Tunisia l'anno prima, mi ero reso conto dell'importanza di questo strumento soprattutto in Africa dovendo fare un secondo viaggio in Libia (ne parlerò più avanti... di queste chicche del passato).
Tuttavia non avevo subito preso in considerazione di utilizzarlo per i "giri" in enduro. A partire dal 2002 sono riuscito ad "installare" il GPS sulla mia vecchia EXC 400 del 2001 e lo avevo montato come da foto:

 Da allora ho memorizzato numerosi percorsi e mi sono creato, tramite appositi programmi con procedimenti che spiegherò più avanti, un po' di cartografia personalizzata dei nostri giri.
Tuttavia il vecchio GPS III+ non è mai stato "precisissimo" e in molte condizioni, come bosco molto fitto, o magari dentro ad una profonda gola,  il GPS perdeva il segnale o dava un errore molto grande.

Da un po' pensavo che era venuto il momento di cambiare il vecchio Garmin (anche se è ancora funzionante). Dopo varie ricerche e valutazioni ho deciso di acquistare il Garmin Dakota 20

Poco ingombrante, leggero, robusto. Questa la prima impressione che ho avuto prendendolo in mano.
La mia maggiore perplessità era naturalmente data dal touch screen. Avevo visto in giro qualche video con qualcuno che lo usava anche con i guanti da cross. Tuttavia la prima prova che ho fatto è stata proprio quella, con i risultati sperati.

Una volta acceso ha impiegato veramente poco ad effettuare il fix (ovvero ha trovare la propria posizione) e la cartografia allegata (la Trekmap) dava dettagli mai visti su un GPS cartografico.

Dovevo montarlo sulla moto. Rispetto al vecchio GPS III (che avevo montato appunto al posto della strumentazione dietro la mascherina) non c'era la possibilità di montarlo in "orizzontale". Però è venuta "comoda" la protezione in gomma sul manubrio "di serie" con la mia nuova KTM 250 2T.
Essendo il profilo del Dakota 20 bombato ho ritagliato a U,  con un cutter ben affilato, la protezione e l'ho fissato con degli elastici da camera d'aria che passano sotto il manubrio. Il risultato non è esteticamente eccezionale ma il GPS risulta così ben fissato in buona posizione per essere letto e a portata di dito. Non da poco, l'effetto "smorza vibrazioni" che la protezione in gomma fornisce.

Il GPS ha lo schermo "transreflective". Significa che anche con la retroilluminazione spenta, alla luce del giorno, riesci a vederlo senza problemi. Con un bel risparmio di batterie.
Garmin dichiara 20 ore. In effetti ho inserito due alcaline AA quando l'ho comprato dieci giorni fa e non le ho ancora cambiate. Avendo già sulle spalle una mattinata di "enduro" e un bel po' di ore di "smanettamento".

Proprio durante il giro fatto domenica scorsa ho apprezzato la precisione della posizione sulla mappa a livelli sempre accettabili e una semplicità d'uso anche con i guanti bagnati (domenica nevicava...). Peraltro è impermeabile.
Il Dakota 20 è dotato anche di bussola elettronica. Questo permette di avere "anche da fermo" un reale posizionamento della mappa rispetto a dove ci troviamo.
In conclusione è un oggetto che, per quello che ho visto fino ad ora, soddisfa pienamente le necessità di chi usa il GPS per fare fuoristrada in moto. Cosa di non poco conto, acquistando la cartografia "stradale" (la City Navigator NT), in modalità "Automobile" il Dakota 20 si trasforma da GPS per escursionismo a navigatore tradizionale con calcolo automatico della rotta e indicazione della strada "svolta per svolta". Escluse però le indicazioni vocali.